Lo sperma normale è una miscela di spermatozoi sospesi in secrezioni provenienti dai testicoli e dall’epididimo che durante l’eiaculazione si mischia a fluidi originati dalla prostata, dalle vescicole seminali e dalle ghiandole bulbouretrali. Il composto finale è un liquido vischioso che comprende l’eiaculato.
Gli spermatozoi furono descritti per la prima da Leeuwenhoek, l’inventore del microscopio, nel XVII secolo, ma solo nel 1928 il loro numero nell’eiaculato venne associato al potenziale riproduttivo. Da allora sono stati sviluppati molti tipi di analisi del liquido seminale, e molti parametri del seme sono stati via via messi a punto nella speranza di chiarire se un uomo sia o meno in grado di fecondare la propria partner.
Nel 1677, Leeuwenhoek scopre l’esistenza degli spermatozoi, e in questi termini ne dà notizia alla Royal Society of London, la più autorevole istituzione scientifica del tempo: “Ciò che qui descrivo non è frutto di una mia peccaminosa invenzione. L’osservazione fu compiuta a seguito dell’eccesso del quale la Natura mi ha dotato nei miei rapporti coniugali”. Dopo aver chiarito di non essere un masturbatore compulsivo, Leeuwenhoek descrive ciò che aveva visto osservando il suo sperma al microscopio: “Animalucoli… Ritengo che un milione di loro non raggiungerebbe la dimensione di un granello di sabbia. I loro corpi sono sferici, smussati in cima e dotati di una lunga coda sottile. Muovevano la coda come serpenti, come le anguille quando nuotano nell’acqua”. Più tardi, Leeuwenhoek affinò la sua indagine sugli “animalucoli”, e analizzando la parte più spessa degli spermatozoi scoprì “un intrico di piccoli e grandi vasi, così variati e numerosi che non dubito che possiedano nervi, arterie e vene. Quando li vidi, mi convinsi che non esiste corpo adulto nel quale non vi siano vasi identici a quelli presenti nel seme”.
(1) Anomalie del liquido seminale
L’eiaculato normale è di almeno 2 ml e contiene più di 20 milioni di spermatozoi/ml, più del 50% mobili e il 20% o più di forma normale. Alcune condizioni come l’ipospadia, la fimosi, il cancro dei testicoli o il varicocele possono essere all’origine di uno sperma di qualità inadeguata alla fecondazione. Quando vi è evidenza di una grave anomalia del liquido seminale e il concepimento naturale è considerato improbabile, si può ricorrere a una tecnica di Fecondazione Assistita nota come ICSI, o microiniezione di spermatozoi. Questa forma di micromanipolazione consiste nell’iniettare al microscopio uno spermatozoo, accuratamente scelto per le sue caratteristiche, direttamente nell’ovocita. La ICSI viene effettuata solo all’interno delle Tecniche di Fecondazione Assistita, delle quali fa parte la Fecondazione in Vitro (IVF o FIV).
L’analisi del seme
Il seme maschile è un fluido rilasciato dal pene durante l’eiaculazione. É composto dal liquido seminale e dagli spermatozoi. Gli spermatozoi sono le cellule riproduttive maschili che fecondano l’uovo femminile. I parametri più importanti per determinare la qualità dello sperma sono il numero totale degli spermatozoi, la loro motilità e la loro forma (morfologia).
Tabella I. Valori normali delle variabili seminali secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1992)
Analisi standard
volume | 2.0 ml o più |
pH | 7.2-8.0 |
concentrazione degli spermatozoi | 20x106 spermatozoi/ml o più |
conteggio totale degli spermatozoi | 40x106 spermatozoi/eiaculato o più |
motilità | 50% o più con progressione di andata (categorie a e b) o 25% o più con rapida progressione (categoria a) a 60 minuti dall’eiaculazione |
morfologia | 30% o più con forma normale |
vitalità | 75% o più vivi |
globuli bianchi | < 1x106/ml |
immunobead test | < 20% degli spermatozoi con particelle adese |
MAR test | < 10% degli spermatozoi con particelle adese |
Analisi aggiuntive
a-glucosidasi neutra | 20 mU o più/eiaculato |
zinco (totale) | 2.4 m-mol o più/eiaculato |
acido citrico (totale) | 52 m-mol o più/eiaculato |
fosfatasi acida (totale) | 200 U o più/eiaculato |
fruttosio (totale) | 13 m-mol o più/eiaculato |
Tabella II. Nomenclatura delle variabili seminali secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1992)
normozoospermia | eiaculato normale come definito nella Tabella I |
oligoazoospermia | concentrazione di spermatozoi inferiore a 20x106/ml |
astenoazoospermia | meno del 50% di spermatozoi con progressione di andata (categorie a e b) o meno del 25% degli spermatozoi con movimento come da categoria a |
teratoazoospermia | meno del 30% degli spermatozoi con morfologia normale |
oligoastenoteratozoospermia | indica la presenza del disturbo che connota tutte e tre le variabili (è possibile usare la combinazione di due soli prefissi) |
azoospermia | assenza di spermatozoi nell’eiaculato |
aspermia | assenza completa di sperma |
(2) Assenza di spermatozoi (azoospermia)
L’assenza di spermatozoi nell’eiaculato (azoospermia) rappresenta una grave diagnosi di infertilità perché rende sterile la coppia. L’azoospermia può essere di origine ostruttiva o non ostruttiva.
(2a) Nell’azoospermia ostruttiva lo sperma viene prodotto ma non può essere rilasciato dai testicoli a causa dell’assenza congenita dei vasi deferenti, come nei soggetti con Fibrosi Cistica, a causa di un’infezione che blocca i vasi deferenti come una malattia sessualmente trasmissibile, o più raramente a causa di un ingrossamento (iperplasia) della prostata. In questi casi il paziente deve essere in primo luogo affidato a un andrologo.
(2b) Nell’azoospermia non-ostruttiva i testicoli non producono spermatozoi oppure li producono in quantità estremamente esigua e in quest’ultimo caso essi non sono vitali e quindi non hanno capacità fecondante. Alcune tra le più frequenti cause di azoospermia non-ostruttiva sono:
- eiaculazione retrograda; lo sperma viene eiaculato nella vescica invece che all’esterno del corpo attraverso il pene
- azoospermia indotta dall’assunzione di testosterone, di agenti chemioterapici o dalla radioterapia
- fallimento testicolare. In alcuni casi i testicoli interrompono la produzione di spermatozoi per ragioni inspiegate. La produzione diminuisce gradualmente fino a cessare del tutto. Questa condizione può essere rilevata attraverso alcuni semplici dosaggi ormonali. Sfortunatamente non esistono trattamenti in grado di ripristinare la normale spermatogenesi, a meno che non sia diagnosticata una causa ormonale che può essere convenientemente curata
- vasectomia. È l’intervento che consiste nella resezione, dopo legatura, dei vasi deferenti che trasportano gli spermatozoi. Solo in rari casi è possibile ripristinare la fertilità con un intervento chirurgico di ricostruzione delle vie seminali chiamato vasovasostomia.
(3) Cause genetiche
Alcune malattie genetiche sono più comuni tra gli uomini con anomalie spermatiche:
- cariotipo anomalo. Gli uomini con azoospermia o con una quantità estremamente ridotta di spermatozoi nell’eiaculato hanno un maggior rischio di avere un’anomalia genetica. In questo caso le tecniche di Fecondazione Assistita non sono raccomandate
- microdelezione del cromosoma Y. L’assenza di alcuni geni dal cromosoma Y (il cromosoma maschile) è più frequente negli uomini con azoospermia. Al momento non è disponibile alcuna cura. L’uso della ICSI è sconsigliato in quanto i figli erediterebbero lo stesso difetto e quindi sarebbero sterili come il padre
- fibrosi cistica. In circa il 96% dei casi gli uomini affetti da fibrosi cistica non hanno spermatozoi nell’eiaculato, soprattutto a causa dell’assenza (agenesia) congenita bilaterale dei canali deferenti. La diagnosi di questa agenesia deve essere posta il più presto possibile all’interno del quadro diagnostico di un uomo infertile, in quanto la fibrosi cistica è una malattia ereditaria con il 25% di probabilità di essere trasmessa ai figli se entrambi i genitori sono portatori. Se un solo membro della coppia è portatore di fibrosi cistica è possibile ricorrere alla ICSI in quanto le probabilità di trasmissione della malattia sono basse; se entrambi i membri della coppia sono portatori, la Diagnosi Genetica Pre-Impianto consente di identificare gli zigoti anomali e di evitarne il transfer. Infine, quando risulta evidente una causa genetica di infertilità, la consulenza genetica prima della Fecondazione Assistita è la norma.
(4) Immobilità degli spermatozoi
Quando l’eiaculato contiene una quantità adeguata di spermatozoi ma questi non sono sufficientemente mobili o non hanno alcuna motilità, la fecondazione naturale non può avvenire per impossibilità degli spermatozoi di raggiungere l’ovocita nelle tube della donna. Alcune condizioni mediche, per esempio la sindrome di Kartagener, provocano l’immobilità degli spermatozoi, per la quale non esiste cura. Il ricorso alla ICSI è raro in quanto è difficile distinguere gli spermatozoi non vitali da quelli vitali ma immobili.
(5) Anticorpi antisperma
In questa condizione di infertilità immunologica, generalmente provocata da un trauma accidentale o chirurgico del tratto riproduttivo maschile, l’organismo produce piccole cellule, gli anticorpi antisperma, che aderiscono agli spermatozoi e ne impediscono l’azione. Maggiore è la percentuale degli anticorpi antisperma all’interno del liquido seminale, più severa è l’infertilità. Per ovviare a questa situazione si ricorre alla Fecondazione Assistita: Inseminazione Intrauterina, ICSI.